Chiude il Festival 2021: i risultati e gli esempi di sostenibilità nel quotidiano

Nell’evento finale, esperienze di innovazione nel campo della moda, della tecnologia, del cibo e dell’intrattenimento. Il saluto di Papa Francesco e gli interventi, tra gli altri, di Franceschini, Spadoni e Tabacci.  15/10/21

 

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Oltre 770 eventi in cartellone organizzati dalla società civile e dalla rete diplomatica del ministero degli Esteri; tre eventi principali a cura del Segretariato dell’ASviS; altri 18 incontri nazionali organizzati dai Gruppi di lavoro dell’Alleanza, di cui due parte dell’iniziativa All4Climate del ministero della Transizione ecologica e uno della Conferenza sul futuro dell’Europa. Sono i numeri che testimoniano il grande impegno di partecipazione della quinta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile, che si è concluso giovedì 14 ottobre. L’evento finale, nel corso del quale sono state presentate le riflessioni emerse durante i 17 giorni della manifestazione, si è focalizzato anche su come la sostenibilità sia entrata negli aspetti quotidiani della nostra vita.

L’incontro “Italia 2030: un Paese in via di sviluppo sostenibile” si è svolto presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e in diretta streaming, con 90mila persone collegate sui canali ASviS e molte altre attraverso Ansa e il sito radioradicale.it. Il presidente e portavoce dell’ASviS, Pierluigi Stefanini, ha ricordato in apertura la recente ipotesi di riforma costituzionale, che mira a inserire la tutela ambientale nella nostra Carta: “La modifica del testo costituzionale è un passaggio molto importante. È stata approvato ora alla Camera, tornerà al Senato in seconda lettura, e riguarda in particolare la tutela dell'ambiente, delle biodiversità e degli ecosistemi nell'interesse delle future generazioni. Esattamente il concetto chiave di sviluppo sostenibile, e lo sottolineiamo con soddisfazione perché è una proposta che l’Alleanza porta avanti dal 2016”. Stefanini ha sottolineato anche la necessità che il Paese aggiorni la propria strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (il 13 ottobre la Regione Sardegna ha approvato la propria Strategia regionale, n.d.r.)

Maria Edera Spadoni, vicepresidente della Camera, ha riconosciuto che occorre intensificare gli sforzi verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030, dalla lotta alla povertà e alle disuguaglianze, dalla crisi climatica all’uguaglianza di genere. “Il vero debito che abbiamo accumulato è soprattutto nei confronti delle generazioni future”, ha affermato, per poi ricordare come la Camera dei deputati abbia dimostrato grande attenzione per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, “nella consapevolezza che il loro perseguimento entro il 2030 richieda una modifica delle politiche pubbliche, delle strategie di impresa e dei nostri stili di vita”. Spadoni ha, infine, sottolineato le attività del Comitato permanente sull’attuazione dell’Agenda 2030, presso la commissione Affari esteri, di cui è stata rieletta presidente, e l’impegno della Commissione Ue di convogliare nel semestre europeo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Stefanini, dopo aver ringraziato gli aderenti, i partner e i Gruppi di lavoro dell’ASviS per aver contribuito al successo di questa edizione, ha letto un passaggio della lettera di saluto di Papa Francesco in occasione del Festival. Il Pontefice, nella missiva inviata dalla segreteria di Stato del Vaticano, ricorda tra l’altro che “la Casa di tutti è in pericolo a causa dell’avidità, dell’ingiustizia sociale e dello sfruttamento incontrollato delle risorse. Al punto che la crisi ecologica minaccia il futuro della famiglia umana: il grido della Terra e quello dei poveri sono sempre più forti e allarmanti”.

Marcella Mallen, presidente dell’ASviS, ha evidenziato come la sostenibilità debba diventare il valore di riferimento per realizzare un futuro migliore: “I risultati della quinta edizione ci confermano che sul tema dello sviluppo sostenibile è cresciuta l’attenzione e l’interesse da parte della società italiana”. La campagna del Festival “Mettilo in Agenda. Stiamo Agendo”, realizzata in collaborazione con la Rai e il dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio, ha raggiunto complessivamente oltre 110 milioni di contatti, andando in onda sulle reti Rai. La mobilitazione della società civile è stata forte anche sui social media, raggiungendo con gli hashtag #FestivalSviluppoSostenibile e #StiamoAgendo complessivamente 50 milioni di impressions. E ancora, le dirette streaming degli eventi (per un totale di 56 ore) hanno raggiunto complessivamente 22 milioni di persone e 1,4 milioni di visualizzazioni, anche grazie alla collaborazione con Ansa. Mallen ha ricordato inoltre i contributi che l’ASviS ha presentato nel corso della manifestazione: dal Rapporto annuale al documento SDG20, dal Quaderno ASviS sulle politiche europee ai Position paper dei Gruppi di lavoro sui Goal 12 e sulle Fondazioni per lo sviluppo sostenibile. Inoltre, sono stati pubblicati dei manifesti per gli eventi legati al Goal 3 e al Goal 9. Infine, il Festival ha ospitato anche i sei appuntamenti online di “Voci sul futuro, realizzati insieme all’Ansa e in collaborazione con Wind Tre, e il concerto “Note, voci e pensieri alla ricerca di senso” per celebrare il sesto anniversario dell’Agenda 2030.

Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha affermato che i problemi della transizione che dovremo affrontare sono stringenti. “Negli ultimi 50 anni siamo passati da 2,8 a quasi otto miliardi di persone, è un tema su cui non si riflette in maniera adeguata anche se si intreccia con tutte le altre questioni. Ai cambiamenti climatici si è aggiunta la pandemia che esaspera le disuguaglianze. L'Europa ora sta facendo un grande sforzo sulle vaccinazioni, anche se resta aperta l’incognita della vaccinazione a livello globale. Come pensiamo di tornare alla normalità?” Tabacci, dopo aver riconosciuto il ruolo dell'ASviS nel percorso verso lo sviluppo sostenibile, ha ripercorso il quadro istituzionale rispetto a questi temi: dal cambio di denominazione da Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione

economica) a Cipess (dovendo farsi carico delle valutazioni ai fini dello sviluppo sostenibile), arrivando alla nascita del Cite (Comitato interministeriale per la Transizione ecologica), che tuttavia – ha osservato - “si occupa degli Obiettivi di sviluppo sostenibile solo di natura ecologica ma rimangono fuori gli altri obiettivi non ambientali, che necessitano di azioni di coordinamento, in particolare nei piani di spesa del Piano di ripresa e resilienza”. Tabacci ha proposto che i progetti che arrivano al Cipess siano corredati da una scheda di valutazione ai fini del loro impatto sullo sviluppo sostenibile e ha rilevato la mancanza di “un soggetto istituzionale incaricato di produrre una valutazione complessiva dei costi sociali ed economici della transizione ecologica”.

 

Il ruolo delle imprese e della comunicazione

La giornalista di Rai News 24 Eva Giovannini ha moderato il panel “Istituzioni, aziende e media responsabili”, introducendo il tema della sinergia tra pubblico e privato per lo sviluppo sostenibile. Marco Pedroni, presidente di Coop Italia e Ancc-Coop, ha ricordato che l’impegno di Coop sulla sostenibilità risale agli anni Ottanta. La pandemia, ha proseguito, ha rafforzato l’impegno dell’opinione pubblica verso l’ambiente, ma occorre un’accelerazione: da una parte le imprese devono contrastare il fenomeno del greenwashing, dall’altra i consumatori devono puntare su una spesa più sostenibile. Salvatore Rossi, presidente di Tim, ha invitato ad abbandonare “l’assunto retorico per cui l’impresa si occupa di sostenibilità perché è di moda, dunque bisogna farlo ma minimizzando lo sforzo. In realtà non è solo un costo, ma un vantaggio economico. Tim è un’azienda che è passata dalla retorica alla pratica”. Rossi ha ricordato, inoltre, l’impegno della Fondazione Tim in obiettivi quali l’inclusione sociale e il contrasto alle disuguaglianze. Enrico San Pietro, insurance business deputy general manager di UnipolSai, ha dichiarato: “Il tema ambientale è rilevante nella nostra azienda: assicuriamo milioni di case ed edifici, anche dalle calamità naturali, che sono lo specchio del cambiamento climatico. Crescono gli eventi climatici e la necessità delle aziende di trasferire il rischio a una compagnia di assicurazione: soltanto cinque anni fa i livelli di risarcimenti per eventi climatici erano nell’ordine di 200 milioni, oggi sono raddoppiati raggiungendo a 400 milioni”. San Pietro ha poi raccontato alcuni progetti e aggiunto quanto la tematica degli investimenti per la sostenibilità sia importante per UnipolSai, condividendo l’obiettivo dell’azienda di avere almeno 600 milioni di investimenti con queste caratteristiche. Mario Zanetti, direttore generale di Costa Crociere, ha parlato del percorso della sua azienda verso uno sviluppo sostenibile: “Abbiamo identificato un progetto di nave a emissioni zero, per il quale iniziamo ora la fase di execution. Anche l'innovazione ha varie piste. Quest'anno testeremo i primi scali nel Nord Europa in cui le navi si collegheranno a terra per ricevere energia così da poter spegnere i motori. Le nostre navi possono davvero essere considerate smart cities, in grado di raggiungere il 100% di separazione di rifiuti e di riciclo dell'alluminio”.

Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale, ha messo in evidenza il ruolo del servizio pubblico per la sostenibilità: “La Rai può fare tanto grazie alle reti, alle testate che svolgono un lavoro straordinario. Pubblichiamo un progress sociale ogni anno, che racconta lo sforzo che l’azienda fa sui temi sociali e dà una proiezione su quello che succederà in futuro. Siamo riusciti a creare uno strumento di misurazione, che per il 30% parla di economia green e di inclusione sociale. Il servizio pubblico ha a cuore il tema nel suo complesso, pensa di essere un attore fondamentale, ma non può essere l’unica forma: c’è bisogno dell’intervento delle istituzioni, delle famiglie e delle scuole”.

Walter Vitali, coordinatore del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 11- Città e comunità sostenibili, ha fornito un’anteprima del Rapporto sui territori 2021 in uscita il 30 novembre. “Avremo il ritratto delle principali città europee, quindi presenteremo il posizionamento nazionale, con un’attenzione particolare alla diseguaglianza territoriale, il tema delle periferie e il confronto tra i tipi di territorio, ci occuperemo di rischi antropici e naturali evidenti. Purtroppo l'Italia si sta allontanando da Target e Obiettivi, non siamo in una situazione di sostenibilità”.

 

Best practice per un pianeta sostenibile

Il giornalista Rai Marco Frittella ha moderato il panel “La sostenibilità nel quotidiano: racconti ed esperienze”, che ha preso avvio con un focus dedicato all’innovazione tecnologica. Alessandro Armillotta, chief executive officer di AWorld, ha presentato l’app ufficiale a supporto della campagna delle Nazioni unite per le azioni individuali sul cambiamento climatico e la sostenibilità: “Nell’applicazione usiamo tecniche di gamification per incentivare le azioni, l’obiettivo è creare consapevolezza e abbiamo raccolto tre milioni di azioni”. Danilo Piton di Human ha illustrato MySDGs, l’app realizzata in collaborazione con l’ASviS, che permette di conoscere l’impatto del proprio stile di vita e stabilire le azioni per diventare più sostenibili: “Portiamo strumenti e competenze alle persone, per ridurre le emissioni, per contrastare il gender gap”. Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia, ha illustrato iCub, un robot umanoide in grado di interagire con gli esseri umani: “Il progetto di ricerca è nato con l'inaugurazione di Iit, puntato sull'intelligenza artificiale, ma con tante ramificazioni, anche sulla sostenibilità, come la robotica nell'agricoltura di precisione. Con la robotica e l'uso di algoritmi sofisticati si può minimizzare l'uso di sostanze chimiche. Rimane il sogno a lungo termine di avere un robot che aiuti tutti in tutte le situazioni”.

 

 

Valeria Mangani, presidente del Sustainable fashion innovation society, è stata protagonista dello spazio dedicato alla moda etica e sostenibile: “La moda inizia dall'agricoltura e finisce nella comunicazione e noi dobbiamo avviare un processo di consapevolezza e sensibilizzazione del consumatore. Il World economic forum riporta che la moda è il settore più inquinante al mondo, dopo quello petrolifero. Questo perché l'80% dei tessuti veniva bruciato, perché prodotto in eccesso. Forse la pandemia ha cambiato le cose, mostrandoci che non c’è bisogno di troppi vestiti”. Mangani ha presentato poi una sfilata di capi interamente realizzati nel segno della ecosostenibilità.

Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha espresso soddisfazione sul fatto che l’Italia sia il primo Paese ad avere organizzato un G20 Cultura fra gli incontri tematici: “Nel documento finale c’è una parte rilevante sul ruolo della cultura per i temi della sostenibilità a cui credo molto. La cultura può educare i giovani e guidare la riflessione su ciò che avverrà nelle società dopo la pandemia. Abbiamo capito che non ci si salva da soli, non ci sono più i confini nazionali rispetto ai grandi temi che interessano il mondo: il cambiamento climatico, la salute, l'economia. Abbiamo capito quanto siamo fragili, il merito della scienza ma anche i suoi limiti, la scienza non ha una bacchetta magica. Oggi c'è una agenda diversa che mette al centro i temi della sostenibilità”.

Il panel successivo, da titolo “La sostenibilità nel quotidiano: racconti ed esperienze”, si è aperto con l’intervento di Cesare Maria Pietroiusti, presidente dell’Azienda speciale Palaexpo: “Uno degli intenti che ci rende felici è quello di immaginare che la ricerca artistica abbia un impatto reale nella vita quotidiana. La sfida più grande è far capire che, anche se sembra autoreferenziale e snob, riguarda le cose reali e personali di tutti noi. È il rendersi conto che le problematiche sono risorse e che, per esempio, lavorare sullo ‘scarto’ è un nodo produttivo. Cambiare la mentalità è uno degli obiettivi dell’arte contemporanea”. Palaexpo aderisce al Progetto Climavore e la campagna portata avanti dai Cooking Sections per sensibilizzare sulla relazione tra la produzione di cibo e l’emergenza climatica. L’iniziativa è stata illustrata da Sara Alberani e Valerio Del Baglivo, curatori dell’Orchestra della trasformazione: “Climavore è un neologismo, non possiamo più considerarci onnivori o vegetariani, dobbiamo ripensare la produzione e il consumo di cibo in relazione al cambiamento climatico”. È toccato, poi, ad Alessandro Circiello e a Francesca De Chirico, chef presso il Palazzo delle Esposizioni, tenere una dimostrazione gastronomica di ricette sostenibili.

Roberta Enni, direttrice di Rai Gold, ha raccontato l’impegno dei quattro canali - Rai4, Rai Movie, Rai Premium e Rai Italia – per la sostenibilità: “La televisione è uno strumento potente, abbiamo pensato di proporre ai telespettatori delle serate con film e documentari che intrattengono, ma permettono anche di ragionare. L'operazione si chiama “Obiettivo Mondo”: abbiamo presentato tutti i Goal dell'Agenda 2030, siamo ora alla seconda edizione. Il pubblico risponde molto bene, ma c'è la sensazione in alcuni di noi di non essere sufficientemente attrezzati per questa rivoluzione necessaria”.

Nelle conclusioni Stefanini ha richiamato l’importanza di legare, nell’impegno per la sostenibilità, la dimensione individuale con quella collettiva, il concetto di locale con quello globale, e ha sottolineato come l’Agenda 2030 offra in questo senso un terreno integrato e universale. “Stiamo agendo è stata la parola d’ordine del Festival e la mattinata ha confermato che questa determinazione prende nuovo slancio”. Mallen si è soffermata sui contributi principali emersi dal Festival, ricordando in particolare le sfide della sostenibilità, che è necessario arrivi “al cuore della persone perché venga percepita come un’opportunità”; la speranza verso un modello di economia sana e generativa che si curi dell’ambiente e dei diritti umani; la generosità di un impegno collettivo che coinvolga in modo più forte i giovani e le donne.

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di Andrea De Tommasi