L’ASviS a Rimini: l’importanza di dialogare e collaborare per la sostenibilità
Il dialogo tra anime diverse come processo chiave per una pace duratura, la continuità di presenza nei territori, il valore dello sforzo collettivo. Sono i “racconti di cooperazione” dell’Alleanza, presente al meeting romagnolo. 30/8/21
"Il coraggio di dire io" è stato il tema scelto per quest'ultima edizione 2021 del Meeting di Rimini, che si è svolta dal 20 al 25 agosto con l'obiettivo di sottolineare l'importanza della propria vita attraverso scelte di responsabilità e un dialogo aperto e fecondo.
C'è un Italia che coopera. Tra le numerose occasioni di confronto, il padiglione dedicato alla cooperazione internazionale - presieduto dal ministero degli Esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) - è stato interamente concepito per mettere in risalto i temi dell'Agenda 2030 attraverso il Goal 17 riguardante il partenariato. In quest'ottica, il nome scelto per il padiglione è stato "C'è un Italia che coopera".
Lo spazio ASviS al Meeting. All'interno dell'area, accanto a stand di rilievo come quello della Commissione Europea sugli SDGs o la mostra gestita dal World food programme (Wfp) sull'importanza della logistica umanitaria nelle situazioni di emergenze umanitarie, l'ASviS ha avuto a disposizione uno spazio per far conoscere il proprio operato ai visitatori della fiera tramite un ampio muro multimediale. Quest'ultimo ha messo in luce la crescente rete di aderenti e associati di cui l’ASviS si compone e al contempo ha valorizzato la promozione della quinta edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile che avrà luogo, in tutta Italia e in rete, dal 28 settembre al 14 ottobre. Il muro ha mostrato in anteprima nazionale il nuovo spot dedicato al Festival nonché l’appello "Mettilo in Agenda!" seguito dalla call to action #stiamoagendo, invitando i partecipanti a condividere sui propri canali social esempi concreti nel segno dello sviluppo sostenibile. La collaborazione con il Maeci permette già dall'anno scorso di diffondere anche all'estero i messaggi del Festival attraverso il coinvolgimento delle sedi diplomatiche italiane. Lo stand, inoltre, è stato visitato da diversi personaggi pubblici come il presidente Fondazione Meeting Bernhard Scholz, il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini, il vicepresidente di Ppe e FI Antonio Tajani e l'economista francese Jean-Paul Fitoussi.
I racconti di cooperazione. Come filo conduttore del padiglione, il Maeci ha dedicato al suo interno un'area talk dal nome "C'è una cooperazione che si racconta" in cui diversi ospiti hanno potuto riportare la propria esperienza per mostrare ai visitatori i volti e le storie che compongono concretamente il sistema della cooperazione italiana. Tra i molteplici racconti, anche l'ASviS ha dato il suo contributo attraverso quattro interventi di cooperazione.
Il primo intervento ha visto come protagonista Silvia Stilli, portavoce dal 2013 dell’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Aoi) nonché coordinatrice del gruppo di lavoro ASviS sul Goal 17. Il suo racconto dal titolo "Il ruolo delle reti della cooperazione internazionale per una ripresa sostenibile" ha offerto un'ampia panoramica sul settore della cooperazione in cui da più di vent'anni opera. In particolare, ha ricordato quanto sia stata determinante nel suo percorso di formazione l'esperienza di solidarietà con l'ex Yugoslavia. L'Italia, ha detto, in tale occasione diede un contributo di sistema preso ancora oggi a modello per il modo in cui la cittadinanza, le scuole, gli enti locali e i privati si mobilitarono in modo sinergico per accogliere i profughi provenienti da quest'area. Stilli si è rivolta poi al pubblico più giovane invitandolo a vivere un'esperienza nel settore a prescindere dalla durata:
Infine ha ricordato quanto sia fondamentale per la rete di cooperazione far dialogare anime diverse e dare continuità alla presenza nei territori, intrecciando una solida rete relazionale che vada al di là dei fondi erogati occasionalmente.
Nel secondo intervento dal titolo "Un tuffo tra le Ande del Perù e la foresta dell'Ecuador" ha preso la parola Edoardo Presti, un giovane cooperante che ha messo a confronto la sua esperienza di servizio civile in Perù con l'attività di volontario presso i corpi di pace in Ecuador. In entrambi i servizi, Edoardo ha alternato il lavoro nei campi con l'attività di educatore nelle scuole raccontando diversi aneddoti vissuti sul campo. Tra le principali difficoltà iniziali incontrate in Perù c'è stato l'adattamento alla vita sulle Ande a 2800 metri nonché le barriere linguistiche, elementi superati grazie alla comunità presso cui ha vissuto che gli ha permesso di inserirsi in un ambiente già consolidato in cui sentirsi al sicuro. Presti ha notato quanto la responsabilità ambientale in entrambi i luoghi sia ancora lontana da raggiungere: la pratica di bruciare la plastica per smaltirla, ad esempio, in Ecuador è molto diffusa, tuttavia, diverse iniziative si stanno affacciando all'interno delle scuole e delle comunità, come la raccolta dei rifiuti lungo i fiumi in kayak.
Protagonista del terzo intervento dal titolo "5 anni di ASviS, storia di un'Alleanza per l'Italia del 2030" è stata Ottavia Ortolani, responsabile dei Progetti di comunicazione e advocacy dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. Ortolani ha illustrato il ruolo chiave dell'Alleanza per diffondere in Italia la conoscenza dell'Agenda 2030 e accelerare il raggiungimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, sottolineando la molteplicità dei temi che la sostenibilità include: non solo una dimensione ambientale, ma anche economica, sociale e istituzionale. Ha poi spiegato il ruolo che il Festival dello Sviluppo Sostenibile riveste nella diffusione degli SDGs, raccontando come questa manifestazione sia nata cinque anni fa per volere dell'ex portavoce dell’ASviS, ora ministro Enrico Giovannini, e di come si sia ampliata anno dopo anno. L'attenzione nei confronti della sostenibilità sta indubbiamente crescendo nel nostro Paese, come dimostrano i dati al riguardo, tuttavia, ha messo in guardia sul rischio che la sostenibilità passi come una “moda”. Per questo motivo è fondamentale basarsi su dati concreti e avviare un processo di collaborazione con diversi stakeholder nazionali e internazionali, senza tralasciare il ruolo che rivestono i giornali nella diffusione dell'Agenda 2030 per offrire una visione integrata. In linea con lo spirito di cooperazione del padiglione, Ortolani ha sottolineato l'importanza dello sforzo collettivo:
Nel quarto intervento, Filippo Salone, responsabile Public affairs di Fondazione Prioritalia e coordinatore del gruppo di lavoro dell’ASviS sul Goal 16, ha tenuto un intervento dal titolo "L'Enciclica ‘Fratelli tutti’ e l'Obiettivo 16 dell'Agenda 2030". Salone ha raccontato come è nata l'idea di pubblicare un Quaderno dedicato a una lettura ragionata dell'Enciclica “Fratelli tutti”, emessa dal Pontefice il 4 ottobre 2020, alla luce dell’Obiettivo Onu su “Pace, giustizia e istituzioni solide”. Avendo constatato la coincidenza di alcuni passi dell'Enciclica con i Target del Goal 16, il gruppo di lavoro ASviS sul Goal 16 ha prodotto in pochi mesi, in uno spirito collaborativo, il Quaderno che ha visto la luce il 24 aprile 2021 in occasione della Giornata internazionale del multilateralismo e della diplomazia per la pace. Tra i punti di vicinanza tra l'Enciclica e il Goal 16, Salone ha sottolineato il ruolo del conflitto che in entrambi i casi si intende come cessazione di uno scontro tramite il dialogo, un processo che porta alla pace duratura, un elemento fondamentale per il raggiungimento degli SDGs. Filippo ha espresso, inoltre, in occasione dell'evento nazionale del Goal 16 che avrà luogo all'interno del Festival per lo Sviluppo Sostenibile, il desiderio di donare il Quaderno a Papa Francesco per mostrare che esiste uno spazio dove il pensiero confessionale del Pontefice e il terreno laico dell’ASviS si incontrano e possono creare una sinergia per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile nell'ottica del partenariato.
Lo spirito di collaborazione del padiglione “C’è una Italia che coopera”, dunque, è stato ampiamente condiviso dall’ASviS così come dalle altre realtà presenti nell'area, sottolineando come gli SDGs potranno essere conseguiti solo con una risposta collettiva. Il partenariato perciò si pone allo stesso tempo sia come Obiettivo (SDG 17) che come strumento per la realizzazione dell'Agenda 2030. Solo con la collaborazione si può aspirare al conseguimento dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
di Elisa Capobianco