Goal 7-13
1 OTTOBRE
L’emergenza climatica e
la transizione energetica
L’emergenza climatica e la transizione energetica
Cosa deve fare l’Italia per ridurre le emissioni almeno del 55% al 2030
Venerdì 1 ottobre 2021
h. 15:00
Auditorium del Palazzo delle Esposizioni
Scalinata di via Milano 9a, Roma
L'evento è parte del programma “All4Climate – Italy 2021
Il 2021 deve essere l’anno della svolta nella lotta ai cambiamenti climatici, per effetto dell’entrata in forza dell’Accordo di Parigi e dell’impulso atteso dalla Cop26 di Glasgow, che si terrà a novembre con la copresidenza italiana. La strada è irta di ostacoli e le ambizioni globali devono essere incrementate. I nuovi Ndc presentati a fine luglio sono del tutto inadeguati. Confidiamo appieno sulla spinta ideale e operativa dell’Ue, in prima linea col Green deal e con i regolamenti del Fit for 55. Dalle dichiarazioni pubbliche e dal G20, anche i grandi Paesi sposano la decarbonizzazione al 2050, ma le dichiarazioni non trovano ancora riscontro negli Ndc. Nel quadro nazionale, il problema non pare essere posto al centro della scena politica e non risponde all’urgenza condivisa con gli altri Paesi europei. Manca un piano di informazione e consultazione del pubblico. Le dichiarazioni di scetticismo sulla possibilità di conseguire i risultati espressi da parte di ministri di primo piano nella transizione, rischiano anzi di disorientare l’opinione pubblica e di creare conflittualità. L’Italia ha preparato per fine settembre, a Festival in corso, l’incontro pre-Cop e il Summit dei giovani, per accompagnare l’avvio della transizione. Ci si attende inoltre, anche in attuazione del pacchetto delle regolamentazioni europee, il ministero della Transizione ecologica (Mite) abbia aggiornato il Piano nazionale integrato per l'energia e il clima (Pniec) e la strategia a lungo termine al 2050.
A livello globale, alla Cop26, bisogna rilanciare la governance multilaterale della lotta al cambiamento climatico, ora che gli Stati uniti sono rientrati e dopo sei inutili anni dall’Accordo di Parigi. I nodi da sciogliere alla Cop26 sono:
- la regolamentazione del mercato globale del carbonio;
- i tempi di attuazione per gli Ndc, che i Paesi hanno originariamente presentato in modo frammentario con termini in scadenza che vanno dal 2020 al 2030;
- i finanziamenti del Green climate fund di 100 Mld$ entro il 2020, obiettivo ancora lontano, e l’aumento di tale importo;
- il riconoscimento del diritto dei Paesi poveri impattati e danneggiati dai cambiamenti climatici di avere un risarcimento dalla comunità internazionale (Loss and damage) al di fuori del Green climate fund;
- l’attuazione del principio della transizione giusta;
- l’inclusione e il coinvolgimento largo del pubblico, in particolare dei giovani.
L’evento nazionale organizzato dal Gruppo di Lavoro 7-13 (Energia e Clima) dal titolo “Oltre il fossile: l’emergenza climatica e la transizione energetica” si è proposto di fare il punto sugli impegni internazionali e italiani nel contesto del Green deal europeo, mettendo a fuoco responsabilità e potenzialità di azione in vista della Cop26.
I relatori sono intervenuti presso l'Auditorium del Palazzo delle Esposizioni (Scalinata di via Milano 9a - Roma), mentre i partecipanti hanno potuto seguire la diretta dell'evento su festivalsvilupposostenibile.it, sulla pagina Facebook dell'ASviS e sul canale YouTube ASviS.