Presentazione del libro “Marcello il cammello acquarello” di Alessandra Amorello. Durante l'incontro sarà proposta una piccola idea laboratoriale: Marcello, ma parli arabo?, la quale prevede di veder trascritti in lettere arabe i nomi dei bambini e delle bambine presenti e verrà data loro la possibilità di colorare il disegno.

I bambini acquisiscono con estrema naturalezza l'alterità laddove veicolata attraverso strumenti fruibili e diretti. La scrittura araba, per la resa visiva agli occhi degli scriventi occidentali, nonché per l'intrinseca origine calligrafica data dall'iconoclastia dell'Islam, è molto più vicina al disegno che alla resa grafica di un testo vero e proprio. Posto ciò, quale strumento più immediato per un bambino del disegno? I bambini e le bambine avranno la possibilità di ascoltare i nuovi suoni, o richiamarne alla memoria le tonalità familiari, in uno scambio e ricordo che troverà compimento nel laboratorio sui nomi, confrontandosi così con l'altro e con sé stessi mediante l'antica arte del tratto arabo. La scia che perseguiamo è quella del concetto di segno e disegno di munariana memoria in un'ottica pluriculturale.